Francesco

Chi sono? Un Universo, proprio come voi. Un Universo che vive per seminare se stesso, interagire con l’infinito e contribuire a crearlo.
Non cerco colpi di scena, mi alleno a vivere con pienezza e responsabilità una piccola esistenza.
Sarei un ipocrita se sostenessi di non cadere nell’affanno e nello sconforto che tutti conosciamo fin troppo bene. Il mio fine, per adesso, è vivermi con quanta più serenità e soddisfazione le condizioni e le mie capacità permettano.
Quest’obiettivo lo perseguo a modo mio. In primo luogo, cercando di essere senza sentirmi costretto a fare; in secondo luogo, improvvisando. Senza paura, se possibile.
Ragazzi, vivere non è mai stato facile. Per questo mi rifugio spessissimo tra i miei fratelli di sempre: la natura, il silenzio, il sussurro del vento, il canto dell’acqua che scorre inesorabile e fiduciosa, il mormorio degli uccelli, i baci del sole, l’abbraccio del cielo e, purtroppo molto raramente, lo sguardo di un umano che sa sorridere e burlarsi di tutte le preoccupazioni.
Sono uno spirito libero, non parlatemi dei ‘si deve’ e dei ‘si dice’.
La mia ricerca ha per unica meta la comprensione armoniosa di me stesso.
Perché io sono Dio!
Volete sapere altro? Sono alto un metro e ottantatré; un tempo ero castano, oggi sale e pepe. Sono nato il cinque aprile del 1966 (Ariete ascendente Cancro, luna in Bilancia), mezzano di tre fratelli, due dei qual nati morti.
Ho due figli. Elia nacque dal matrimonio con Roberta. David l’ho generato con Sabrina, la mia compagna attuale. Avrei voluto molta più gioventù, intorno a me, ma non ho mai avuto il denaro necessario per affrontare l’impresa con tranquillità: se i figli li faccio, voglio anche avere il tempo e la possibilità di crescerli e nutrirli come si deve, e non solo fisicamente.
Per vivere programmo in php, amministro database e sistemi lamp, scrivo lettere commerciali, faccio il copy e un po’ di marketing.
Porto il quarantaquattro di scarpe e calzini di solito neri, vivo ad Assisi, amo più il mare che la montagna, preferisco i gatti ai cani. Mi piacciono solo le donne (anche parecchio) e non mi formalizzo nel comunicare con chiunque eserciti un qualsiasi stimolo su di me.
Rispetto e amo profondamente ogni forma di vita, faccio attenzione a non calpestare insetti e animaletti vari e mi piace osservarli nelle loro faccende. Sono propenso ad accettare tutto e il contrario di tutto.
Poche cose mi mandano veramente in bestia:
– il disprezzo per la vita e la dignità altrui e, quindi, anche che mi si manchi del rispetto che io stesso nutro nei confronti di chicchessia;
– che si pretenda di dirmi cosa devo fare;
– che, nel dubbio, si scelga di attribuire a una parola o a un atto la peggiore delle intenzioni;
– che qualcuno prenda in giro qualcun altro senza ridersela insieme a lui. In altre parole, da bravo enneatipo quattro conservativo, a mandarmi in bestia è qualsiasi comportamento mirato ad acquisire potere sulla sfera altrui.

Penso di aver detto molto se non tutto, ormai. A parte le cose esteriori e di poco conto, quelli che avete appena letto sono i miei pensieri promotori, l’origine di tutto il mio essere. Se li condividete fatemelo sapere, abbiamo tutti bisogno di creare alleanze, no?

Francesco Pandolfi Balbi
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