Sondaggi, mode e peccati

Tra frivolo e minaccia

Anno di pubblicazione: 2000 – © di Francesco Pandolfi Balbi

Per me la mattina di venerdì è cominciata all’insegna dello stupore: mi sono alzato e, dopo una doccia, ho acceso la tv entrando nel televideo Rai, uno dei mezzi più efficaci per ottenere notizie “al naturale”, “depurate”, ovvero prive, per quanto possibile, delle solite cretinate di bassa lega urlate dai “giornalai”.

Certo, se la notizia è già falsa di per sé, c’è ben poco da fare.

Comunque, come dicevo, sono entrato nel televideo e, alla pagina 117, ho trovato la relazione di un sondaggio eseguito da “Libero” su cosa sia oggi il peccato per gli italiani.

Sono sempre rimasto perplesso di fronte alle comunicazioni plateali a proposito delle abitudini e delle opinioni delle persone, questi comunicati che vengono presentati come frutto di un lavoro d’indagine mastodontico e capillare.

Non sarò vecchio, d’accordo… ma a chiedermi come la penso non è mai venuto nessuno.

E da voi?

Va be’ – direte – oggi i sondaggi si fanno per via telematica!
Sono più propenso a credere che, in molti casi, la prassi sia piuttosto quella di pescare a caso una ventina di persone (scelte), ritoccando un pochino la casistica e presentando il risultato come un dato di fatto.

Questo, ovviamente, riguarda le statistiche da rendere pubbliche, non quelle che servono per le indagini di mercato; sono sicuro che queste ultime, visto che si parla di conoscere le persone per rigirarle a piacimento, vengano eseguite con tutti i crismi.

Allora, perché le statistiche “a cavolo”? Semplice: dire che la gente pensa una cosa equivale a spingere tutti a pensarla allo stesso modo.

E’ pubblicità… semplice psicologia occulta.

Studiate le vostre reazioni quando sentite dire, solo per fare un esempio, che “agli italiani non gli tira più”

Vi sentite più sollevati?

Oppure più rassegnati e arrendevoli? Se è così, ben venga: questo è proprio ciò che vogliono.

Ma la finisco di chiacchierare, torno alla notizia del televideo. Sconcertante, come dicevo, perché una volta tanto un’indagine annunciata spinge le persone a pensare positivo.

INCREDIBILE!!!

Le cose sono due: o qualcuno ha fatto uno scherzo barbino all’establishment, o quelli di Libero sono persone da onorare per il lavoro che svolgono. Certo, associando questa stranezza con il fatto che il direttore del giornale è stato appena espulso dall’ordine dei giornalisti per aver mostrato nel suo giornale una delle conseguenze della nostra pecoronaggine (mi riferisco al suo coraggio di mostrare le foto delle sevizie ai danni di alcuni fra le migliaia di bambini che ogni mese spariscono in tutto il mondo, e anche in Italia), mi viene da pensare che siano proprio cazzuti.

Ma è solo un’impressione… per formulare un qualsiasi giudizio ci vuole ben altro, no?

Comunque sia, delle tre persone che hanno pubblicamente tirato fuori le unghie per risvegliarci (alla meglio, ma è già grasso che cola, perché l’impresa è virtualmente utopistica) da quel sonno che costa così caro, oltre che a noi, anche ai nostri bambini, nessuna è rimasta al suo posto: telefono arcobaleno ha chiuso i battenti (e non ci vuole poi molto a immaginarne il perché, visto che i suoi dirigenti hanno famiglia e affetti), Lerner se n’è andato dal TG e Feltri è stato buttato fuori dall’ordine dei giornalisti.

Ad una mente fantasiosa come la mia sembrerebbe che il nostro sistema, lercio e tenebroso oltre ogni immaginazione, semplicemente non sopporti la luce e spedisca i suoi anticorpi a fare il lavoro sporco quando, per disgrazia, uno qualsiasi dei suoi brutti anatroccoli si tramuta inspiegabilmente in cigno.

Insomma: l’ipotesi che molti esponenti del potere mondiale (e quindi anche quelli del nostro paese, o è impossibile perché c’è il Papa!?) siano in combutta con il giro dei pedofili assassini, a me pare semplicemente realistica.

Com’è che si dice? “Quando tuona, da qualche parte piove.”

Ma “con un po’ di zucchero la pillola va giù”, diceva Mary Poppins.

Zuccheriamoci, allora!

L’indagine di Libero ha dato dei bei frutti. Alla domanda “Cos’è peccato”, gli italiani avrebbero risposto delle cose strabilianti. Il peccato, adesso, per noi è consumare troppo, sprecare, inquinare, guardare troppo la tv, drogarsi, fare i beoni e fumare come turchi.

Per quanto riguarda, invece, gli antichi valori, alcuni hanno (finalmente!!!) fatto flop.

Quali?

Eccoli qua: non andare a votare, non pagare le tasse, seguire ideologie non cristiane (o – meglio – strettamente, puritanamente, derelittamente cattoliche) fare l’amore con il preservativo, farlo in piedi, farlo distesi, farlo a p……., farlo…

Italiani… se questo è vero, non vi riconosco più!

Francesco Pandolfi Balbi
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