Sesso e sensi di colpa

Comprenderne la funzione

Anno di pubblicazione: 2000 – © di Francesco Pandolfi

Al di là dei dogmi religiosi e delle eterne incomprensioni fra uomo e donna, cos’è il sesso?

Non dobbiamo dimenticare che l’uomo è un animale e che, quindi, se analizzare se stessi comporta troppi dubbi, è sufficiente procedere per analogia per trovare risposta a parecchi quesiti.

A cosa serve, dunque, il sesso? La scienza ci dice che è una specie di automazione che s’instaurò nel comportamento dei primi organismi nati sul nostro pianeta e che, tramandato tramite DNA, si perfezionò con il passare del tempo differenziandosi nelle diverse razze a seconda delle condizioni ambientali e delle esigenze specifiche delle varie specie. Difficile spiegarne il meccanismo, ma qualsiasi libro di biologia servirà a eliminare qualsiasi dubbio in tal senso.

Da allora il sesso rappresenta la via più economica e pratica per garantire la prosecuzione e l’evoluzione di tutte le specie. Se, putacaso, l’impulso sessuale decadesse in una razza, molto semplicemente essa si estinguerebbe.

Credo, quindi, che molti dei sensi di colpa che sorgono dentro di noi quando ci ritroviamo a vivere le nostre pulsioni non abbiano ragione d’esistere. Se rivalutiamo le nostre convinzioni religiose e sociali sotto questa luce, ci rendiamo conto che la loro struttura, anticamente adeguata a controllare gli impulsi di popoli istintivi e ignari della propria natura, con il trascorrere del tempo è rimasta intatta, non si è affatto adeguata ai cambiamenti evolutivi che l’homo sapiens sapiens, nel frattempo, ha messo in atto.

Sono in molti a sapere che le religioni (e non sto parlando della spiritualità libera da dogmi, che è tutt’altra cosa) consistono prevalentemente in un insieme di regole impiantate su uno sfondo di verità (che ben presto scompare) per controllare e guidare le masse verso un determinato ordine sociale.

Occorre quindi che l’uomo, ormai abbastanza maturo da comprendere se stesso, rivaluti tali norme adattandole ai tempi odierni e le depuri da significati che ormai prendono origine quasi esclusivamente da veri e propri anacronismi o, se vogliamo chiamarli altrimenti, malintesi.

Gli intenti dei teocrati dei nostri giorni non sono certo cambiati, mutano semplicemente gli anatemi che lanciano. Per loro sfortuna e per nostra fortuna, l’uomo non è più un essere totalmente inconsapevole e, quindi, facilmente indirizzabile, anche se l’andare avanti quasi alla cieca di questo periodo storico genera nella maggior parte delle persone stress, paura e disorientamento, elementi scomodi ma ormai inevitabili.

L’unica alternativa che abbiamo è questa: scegliere di andare avanti ognuno con le proprie forze e il proprio universo interiore, possibilmente riscoprendo le mille virtù della collaborazione con i nostri simili, o sotterrare la testolina sotto la sabbia. Forse c’è ancora qualcuno che potrebbe riuscire a convincersi che quest’ultima sia una soluzione.

Certo che, in un’epoca di crisi di valori e d’identità come quella nella quale viviamo, il sesso è una delle componenti della vita che ci rimette di più. Vale infatti la regola: più un elemento è importante (leggi: per il progresso della razza), maggiori sono le energie e gli interessi che entrano in gioco.

Anche il comune assunto che andare a letto con una persona diversa dal partner significhi tradire, secondo me, andrebbe intimamente riesaminato (anche se so bene quanto sia difficile).

Cosa “tradisce”, in realtà, chi fa sesso con altri? Ha forse sottoscritto un contratto? Potremmo anche sostenerlo, adducendo il tacito assenso a una situazione consuetudinaria (il rapporto di coppia). Ma per costruirsi una vita soddisfacente occorre ben più di una consuetudine: l’entusiasmo, la gioia, l’amore puro, libero da costrizioni sono ormai non solo una necessità per la posa del prossimo passo evolutivo, ma anche realtà che, di fatto, stanno entrando sempre più profondamente e diffusamente nella vita umana.

L’insoddisfazione e il conflitto nascono quasi sempre dalla scarsa capacità di conciliare queste nuove esigenze con i soliti vecchi schemi.

C’è di più: il tradimento riflette a volte una semplice pulsione (lo ripeto: naturale e indispensabile) che ciascuno di noi dovrebbe esaminare, comprendere e integrare tramite l’intelligenza nel “sistema uomo”, ovvero in una nuova personalità ordinata e cosciente, ma è anche sempre più frequentemente conseguenza del disagio che sorge nel vivere un rapporto asfissiante perché improntato su valori ormai inaccettabili.

Del resto l’uomo probabilmente non è mai stato un animale monogamo (ricordiamo che tuttora molti popoli non lo sono); solamente da pochissimi secoli, spinto dalla religione, sta provando ad esserlo, e in termini evoluzionistici ciò corrisponde ad un’inezia.

Tuttavia molto è già stato fatto, e potrebbe anche andare meglio se i tempi e la società nei quali viviamo non cambiassero in continuazione le carte in tavola sottoponendoci a una continua crisi d’identità e di valori.

In effetti, i nostri istinti sono molto più intelligenti di quanto crederemmo: se nasceranno i presupposti necessari, se la cosa si renderà oculata in termini evoluzionistici, la nostra crescita ci condurrà certamente verso la monogamia, ma al giorno d’oggi troppi sono ancora i problemi da risolvere. L’unica scelta che abbiamo è ancora la stessa: risolverli, o far finta che non ci siano.

In genere sceglie la seconda delle possibilità la persona “spompata”, in crisi, che fa di tutto per convincersi che per non soffrire sia sufficiente nascondersi a se stessa e agli altri. E allora giù con le corna, con le menzogne, con i soliti mille, snervanti sotterfugi.

L’alternativa? Analizzarsi, comprendersi, ma prima di tutto accettarsi per quello che si è. Nulla più essere cambiato se prima non lo si conosce, nulla può essere conosciuto se prima non lo si è accettato. In questo senso, va da sé che un ingrediente basilare sia il confronto, soprattutto quello con il partner, che dovrebbe essere la persona più vicina al nostro universo interiore.

L’unico tradimento che conosco è quello nei confronti di me stesso. Non lo dico per egocentrismo, ma perché qualsiasi promessa fatta ad altri ha un valore e un’utilità solo se è stata fatta con il cuore e con convinzione. Poco ha a che vedere con le continue estorsioni di promesse e di rassicurazioni alle quali siamo abituati. L’uomo vive da decenni, se non da secoli, in uno stato nel quale non sa chi è, né dove sta andando; è naturale, ma anche ingiusto e improduttivo, che si rifugi dove può. E, certamente, il primo luogo che ci rassicura tutti, costi quello che costi, è proprio la coppia.

Ci sarebbe ancora molto da dire, soprattutto a proposito della capacità di guardare oltre le immagini e le maschere che la nostra mente produce continuamente.

Ormai, e l’ho ripetuto troppe volte, la nostra razza comincia a essere matura, possiamo prendere in mano il nostro presente e il nostro futuro, costruire una coppia migliore, consapevole, basata sul rispetto, sulla correttezza, sulla coerenza, sulla sincerità.

Ma prima di questo è indispensabile ricostruire se stessi sapendo chi siamo e da dove veniamo.

Francesco Pandolfi Balbi
Latest posts by Francesco Pandolfi Balbi (see all)

La nostra attività prosegue su
Will.ReBorn

Vieni a visitarci!