Amore e lavoro

Sono incompatibili?

Anno di pubblicazione: 2001 – © di Francesco Pandolfi Balbi

Viviamo in un’epoca nella quale gli antichi tabù si mescolano al libertinaggio più spinto. E’ questo il frutto di lunghi anni di crisi d’identità, una crisi che – non ci stancheremo mai di ripeterlo – viene continuamente pianificata allo scopo di disorientarci e di renderci tutti più gestibili.

Se riusciamo ad accantonare per un attimo ciò che ci bolle dentro dilaniandoci (leggi: paure, incertezze, dogmi e compagnia bella) e proviamo a osservare la nostra vita con distacco e imparzialità, può finalmente emergere una visione di più ampio respiro.

Cosa ci stiamo a fare, su questa Terra?

La domanda è importante; se rimane priva di risposta, la nostra esistenza sarà un continuo girare in tondo, abbagliati dalla tale o dalla talaltra opportunità apparente.

Credo piuttosto che sia necessario (e molto piacevole) individuare la nostra “direzione personale”, lo scopo della nostra esistenza, la “missione” che ciascuno di noi ha tutte le carte in regola per portare a compimento.

Se osserveremo la nostra vita con quest’ottica e un po’ di pazienza, inevitabilmente innumerevoli distrazioni (leggi: spreco di tempo, di energie e non solo) cadranno, il bozzolo che ci circonda si scioglierà e una meravigliosa farfalla spiegherà le ali per seguire il proprio cammino.

Se è pur vero che sbagliando s’impara, e che nell’arco di una vita le cose da fare sono tante, appare sensato che la strada della nostra vita sia composta da pietre simili, smussate e disposte in modo intelligente, non da un’accozzaglia di materiali pescati qua e là. In questo senso, nei tempi successivi alla fase dell’incertezza – quella durante la quale saggiamo il terreno per fare esperienza – tutti dovremmo scegliere un ruolo tutto nostro e credervi oltre qualsiasi dubbio.

E’ a questo punto (nessuno ha mai detto che la cosa sia facile, ma abbiamo la possibilità di scegliere un destino commisurato alle nostre doti più sviluppate, quindi vivere può anche essere veramente entusiasmante) che la vita diventa pura magia. Superata la fase della giovinezza, nel campo dei nostri interessi (e delle nostre affinità) rimangono ben pochi elementi esterni, ben pochi entusiasmi.

Sembrerà a molti che il mondo abbia perso il suo fascino, ma una delle verità possibili è che ci si trovi semplicemente di fronte a un voltar di pagina che ci introdurrà a un nuovo, interessante capitolo della nostra esistenza.

In genere, di fronte all’apparente assenza d’interessi, ci si crogiola nella nostalgia dei sogni antichi. C’è, però, un’altra possibilità: quella di credere nell’incommensurabile valore dei pochi elementi rimasti.

Credo che, in genere, questo cominci ad accadere intorno alla trentina. L’astrologia attribuisce questo fenomeno al ritornare di Saturno sui suoi passi (la sua orbita dura circa 29 anni) , che segnerebbe la rinascita in ciascuno di noi della vera personalità, proprio come la farfalla che esce dal bozzolo.

Sarà questo il segreto della Fenice?

E’ un uomo nuovo quello che ora riesce a osservare per la prima volta il proprio futuro, è un uomo nuovo quello che prende finalmente coscienza del fatto che la vita non accade, ma può e deve essere decisa, creata per noi stessi e per gli altri.

Torniamo, allora, alla domanda iniziale: amore e lavoro sono incompatibili?

Certamente sì, se l’amore vero non si sa nemmeno cosa sia. Ma nella vita di ognuno c’è un bel giorno nel quale è possibile comandare un futuro, e quel bel giorno è l’eterno presente.

Trovare la professione dei propri sogni? Io l’ho fatto, ma solo dopo aver capito tutto questo sino in fondo. Di lavori ne avrò passati una trentina, e tutti più o meno miserabili se li confrontiamo con le mie aspirazioni e con le mie abilità personali.

Poi, un giorno, mi sono detto: “Chi deciderà il mio futuro, se non lo farò io?”

E’ passato un mese, un mese durante il quale ho scartato qualsiasi compromesso che mi avrebbe pur fatto mangiare… solo allora ho trovato il mio posto, e credo che l’elemento scatenante non sia stata la certezza che fosse giusto così, quanto la certezza in sé e per sé.

Pazienza e fiducia sono elementi che sorgono inevitabilmente quando si raggiunge quello stato. Occorre solamente che si voglia realmente guidare la propria vita.

Ho concretizzato, credetemi, ciò che avevo sempre considerato impossibile. Perché, dunque, non usare lo stesso metodo per trovare la compagna della mia vita?

L’altra sera mi sono steso sul letto ed ho fatto un'”ordinazione” coi fiocchi, ben consapevole del fatto che, quando trovi la persona giusta, la coppia è l’elemento più micidiale e produttivo che esista nell’universo umano. L’ho descritta fin nei minimi particolari, sia fisicamente che caratterialmente e, per molti aspetti, è tal quale una delle segretarie dell’azienda per la quale lavoro (non che pretenda di conoscerla: parlarci è pressoché impossibile, vuoi per le trenta paia di orecchie eternamente presenti, vuoi per la paura di “toppare”… Ciao Dany… chissà?)

So che arriverà, se ogni giorno ricorderò per un breve attimo ciò che voglio e lo farò con la fiducia che si ha nei confronti di un Padre benevolo, chiunque sia.

So anche che è già dietro l’angolo, probabilmente più vicina di quanto creda. E, per rispondere alla famosa domanda… sì, lavorerà insieme a me, perché il lavoro con la elle maiuscola non serve a guadagnarsi la sopravvivenza, ma è e dovrebbe sempre essere la concretizzazione delle proprie aspirazioni.

La vita non accade. Se viene c’è sempre una ragione, e quella ragione abbraccerà tutti gli aspetti della nostra esistenza, se solo lo vorremo davvero. Le parole d’ordine sono sempre le stesse: unità, armonia fra tutti gli elementi che compongono un’esistenza.

A cosa serve vivere, altrimenti?

La risposta alla futile domanda da salotto “Amore e lavoro sono compatibili?” ognuno di noi la darà vivendo.

Decidetela.

Fatelo oggi.

Francesco Pandolfi Balbi
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