Quando le indossatrici fanno “flop”

I minestroni sessuali di maschietti e femminucce

Anno di pubblicazione: 2000 – © di Francesco Pandolfi Balbi

Saranno senz’altro bellissime sulla passerella; certamente le più adatte, per la forma smagliante, a invogliare signore e signorine verso il tale o il talaltro abitino.

Intorno alla loro figura è stato costruito un business enorme che comprende non solo l’industria dell’abbigliamento, ma anche quelle della cosmesi, della dietetica e innumerevoli altre.

Ma, a conti fatti, quale tipo di donna piace non dico all’italiano ma, più in generale, all’uomo bianco?

E’ sempre lei, la procace.

Hai voglia ad alimentare il business! Il nostro cervello rettile (quello più antico, grande più o meno come una noce e racchiuso dalle circonvoluzioni cerebrali) la sa lunga e non ci spinge di certo verso donne dalla scarsa attitudine alla procreazione.

Eh, sì! Non si può certo generalizzare sui gusti sessuali delle persone, ma la statistica è statistica e non più certo andare contro natura… almeno in questo campo.

Mi spiace per le appartenenti al gentilsesso che stanno trascorrendo la vita a cercare di diventare ciò che non sono (quando magari non fanno altro che uccidere la loro capacità di fare imbufalire i maschietti… non so se mi spiego…), ma la natura ha sempre parlato chiaro e certamente consiglierà sempre al sesso “forte” (in via generale, s’intende) di perdere la testa per la donna che appare nelle migliori condizioni per generare una prole sana e robusta.

Pensate di essere liberi e autonomi? Ma per carità! Almeno in questo campo facciamo esattamente ciò che quel cervelletto ci comanda di fare, punto e basta.

Hai voglia a dire che le indossatrici fanno girar la testa! A me piacciono i tipi alla Anna Falchi e non posso certo farci niente.

Insomma, tiriamo le somme; ricordo ancora una volta che siamo animaletti e che, come tali, la nostra scelta del partner si basa su canoni molto più pratici di quanto pensiamo. Il sentimento fa la sua parte, è ovvio, ma questo avviene poi. Ciò che ci colpisce in una donna sono i fianchi larghi (necessari per generare senza problemi), la morbidezza, la pelle vellutata… insomma, perché usare i mezzi termini? Perché una donna sia veramente “bbona” deve essere materna, femminile, accogliente e sana.

Osservi molto anche lo sguardo e i capelli e per questo ti senti più spirituale? Mi dispiace, ma anche in questo caso la spiegazione è più o meno dello stesso tipo: la capigliatura folta e lucente esprime uno stato di buona salute, lo sguardo vivace manifesta l’equilibrio psicologico.

Molti, come me, “soffrono” per il tentativo delle più di somigliare agli stereotipi lanciati per spillar soldi. Non lo sanno, ma stanno distruggendo la loro femminilità. Certamente mi eccito molto meno di fronte all’ascella perfettamente depilata appartenente a un corpo quasi asettico che in presenza di una donna verace e magari un po’ troppo pelosa; di certo mi piace sentire robustezza in una donna, e insieme morbidezza.

Ho la sfortuna di essere un maschio tradizionale. In genere una persona che porta la mezza di reggiseno, che ha i fianchi piatti come quelli di un uomo e che si mette un paio di calzonacci sdruciti per sembrare più aggressiva non mi stimola affatto. Non ve la prendete con me… prendetevela con il mio cervello rettile, comanda lui!

D’altro canto i tempi stanno cambiando, anche il gusto sessuale deve farlo per adattarsi all’evoluzione umana. Sarò un testone, ma io non ce la faccio; posso solo limitarmi a cercare con il lanternino le poche signore che contano ancora sulla più spontanea delle femminilità. Del resto, io non posso fare altro che contare sulla più spontanea delle maschilità.

Attenzione, maschietti. Attenzione a chi anche voi cercate di diventare.
La moda trend, o quella intramontabile dei “per benino”, possono essere pericolose perché vi privano della vostra unicità. Alle donne piace l’uomo equilibrato ma sicuro delle proprie idee, hanno geneticamente bisogno di protezione, non di un pecorone che beli come tutti gli altri.

Siamo ancora una volta di fronte alla necessità di essere noi stessi. Forse abbiamo sempre creduto che la diversità sia motivo di vergogna; invece, in natura, è sempre stata la madre d’ogni crescita.

Chiunque tu sia, maschietto o femminuccia, pensa con la tua testa, agisci come ti viene. Basta con i discorsi da asilo della serie: “…tanto gli uomini sono tutti uguali…” o “…sono tutte puttane…”

Prima d’ogni altra cosa siamo tutti persone.

Gioca su questo, e allora vincerai.

Francesco Pandolfi Balbi
Latest posts by Francesco Pandolfi Balbi (see all)

La nostra attività prosegue su
Will.ReBorn

Vieni a visitarci!