Cercasi moglie per 10.000 $

Ricerca di un amore vero o specchietto per le allodole?

Anno di pubblicazione: 2000 – © di Francesco Pandolfi Balbi

Rod Barnett non è certo il primo né l’ultimo a cercar moglie su Internet. Magari potremmo dire che lo fa in un modo un po’ particolare, cioè mettendo in palio 10.000 dollari da regalare a chi gli presenterà la sua dolce metà.

Barnett ha spiegato così l’iniziativa: ”Gli amici mi dicono spesso che sono troppo esigente, che ho troppe pretese: poi sono gli stessi amici a dirmi che il loro matrimonio è in crisi, che si separano entro l’anno”.

Barnett abita a Saint Louis; è un bel ragazzo alto e atletico con gli occhi verdi.

Non ci credi? Pensi che sia un relitto umano? Verifica, nel suo sito ci sono un mucchio di foto. Le trovi all’indirizzo www.10k4awife.com.

Da quello che risulta a un primo esame delle sue pagine, sembra proprio il tipo che qualsiasi donna desidererebbe: è uno sportivo, ama le immersioni e gli sport estremi, tutto questo seguendo una dieta bilanciata. Cerca una donna con cui fare molti figli, una compagna di viaggio con cui condividere le sue passioni, tra cui il volontariato e le medicine alternative.

Sarà, ma a me sembra il mio ritratto… tranne che per la sportività, che non è certo il mio forte!

Anch’io, in passato, avevo pensato a una cosa simile. Non lo dico per farmi bello, ma solo perché internet ha rappresentato per me l’abbattimento di ogni confine. Ora, non è che la terra nella quale vivo offra molto a un uomo che cerchi di una compagna decisa, mentalmente flessibile e dalle chiare vedute… semmai potrebbe regalargli una donna servizievole e premurosa, ma questa non è mai stata una possibile risposta alle mie esigenze.

Perché, dunque, non rivolgersi alla grande rete?

Nonostante che l’idea di Barnett mi sia sembrata a prima vista geniale, molti dubbi sono poi sorti nella mia mente, tutti riconducibili a questo: l’essenza della vita, e della vita di coppia in particolare, è fatta di sfumature, di note e accenti che emergono in modo estremamente graduale, e solo in presenza di sensibilità e rispetto reciproci e costanti. Non ho dubbi che molte delle signore che entreranno nelle pagine di Barnett penseranno di essere l’anima giusta per lui, ma… che dire del fatto che, il più delle volte, si giunge alla fine di una vita senza aver realmente conosciuto se stessi e chi ci sta accanto?

Continuo a pensarla come ieri: la compagna della vita giunge per lo più in punta di piedi e quando meno te l’aspetti. Perché? Perché se cerchi significa che “hai bisogno” di qualcosa, mentre credo che l’Amore vero sia una dimensione nella quale è possibile entrare solo con la piena e disinteressata disponibilità a “donare se stessi”, non a “ottenere” qualcosa.

Credo che continuerò a vivere i miei giorni non con fatalismo, ma con fiducia… questo sì! Se non sarò capace di farmi guidare dal mio “naso”, se non saprò mostrarmi chiaramente e farmi amare per quello che sono, certamente internet sarà solo un palliativo momentaneo, un gioco poco dispendioso per rimediare qualche “pollastrella” dalla facile romanticheria.

Beh, non amo perdere tempo. La mia vita dipende dagli obiettivi che perseguo, e questi non si reggono certo sulla filosofia de “una botta e via”.

Com’è che si dice? “Meglio soli che male accompagnati.”

Sì, se lo si fa con serenità. Sì, se lo si fa perché si crede in qualcosa.

Francesco Pandolfi Balbi
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