Alice nel paese dei quanti

Scienza o pazzia?

Anno di pubblicazione: 2000 – © di Francesco Pandolfi Balbi

Esiste un libro dal titolo strano: Alice nel paese dei quanti. Che ricalca le orme della favola di Alice nel paese delle meraviglie si capisce dal titolo, e ogni personaggio di questa nuova storia è stato creato per illustrare a noi profani le meravigliose stranezze della fisica quantistica.

Cos’è ‘sta fisica quantistica? E’ una branca della scienza che, fin dalla nascita (alcuni dei suoi tanti illustrissimi padri furono nientemeno che Niels Bohr, Satyendra Nath Bose, Werner Heisenberg), non ha mai mancato di suscitare proteste ed entusiasmi.

In effetti, le implicazioni di queste scoperte coinvolgono ogni aspetto della nostra esistenza e la domanda che suscitano nella mente di chi decide d’interessarsene è sempre la stessa: Ma allora, fino a ora non ci abbiamo mai capito ‘na mazza?

La scienza ufficiale, questo sono in molti a pensarlo, è talmente ferma su dogmi e contraddizioni da somigliare moltissimo alla sua antica quanto ora (solo in apparenza, solo in apparenza…) reietta alleata: la religione.

Risulta difficile credere ancora in una dottrina che sbandiera pubblicamente l’importanza dell’empirismo, mentre fra le mura dei laboratori ciò che viene ricercato è in molti casi il mero prestigio personale; e si tratta di un prestigio che (vedi – solo per fare uno dei moltissimi esempi – i medievalismi della vivisezione) alla vita e alla verità presenta costi astronomici. Quando poi la dottrina s’inchina alle esigenze delle lobby per un ovvio tornaconto personale (altri esempi? La macchina a idrogeno scomparsa, la fusione a freddo sparita nel nulla…), l’equilibrio e il progresso possono anche andare a farsi…

La fisica quantistica sta minacciando le molte sicurezze di questa categoria di persone, ma anche quelle di noi poveri mortali. Tutti, ma proprio tutti (noi e loro) ci stiamo battendo per conservare lo status di sempre, perché riconoscere d’aver sbagliato e decidersi a cambiare può apparire molto faticoso a chi sparge illusioni o se ne nutre da una vita intera.

Finalmente, e non accadeva sin dai tempi della scuola di Mileto (sto parlando dell’antica Grecia, alcuni secoli prima di Cristo), la scienza sta per ricongiungersi non alla religione, sua alleata da sempre nello spargere illusioni e iniquità, ma alla spiritualità libera da dogmi.

Il mondo intero sta per godere dei frutti del loro connubio, un connubio che nell’antichità ebbe vita millenaria e contribuì enormemente al mantenimento dell’equilibrio in quelle epoche.

Certo dovremo re-imparare a vivere, e ci costerà caro abbandonare le false certezze propinateci sin dal primo respiro della nostra esistenza, anche se la nuova via conduce verso giorni ben più ridenti.

Ma l’umano separare dei nostri tempi ha ormai gli anni contati: il progresso farà inevitabilmente il suo corso perché la fisica quantistica individua verità che rispecchiano egregiamente i traguardi di filosofie e di stili di vita screditati dalla società odierna, ma antichissimi e seguiti in ogni epoca del passato e – nemmeno tanto in sordina – anche in quella presente.

Sto parlando di una spiritualità che ha fatto della semplicità la propria fonte e che, sia pur sottoposta a mille rimaneggiamenti, non ha mai mancato di affascinare, come continua a farlo la figura di San Francesco.
La ricerca della verità entusiasma il cuore, e il cuore ce l’abbiamo tutti, vero?

Cosa dire di Alice nel paese dei quanti? Cosa dire di fronte a una qualsiasi delle sue metafore, quella nella quale dei muratori costruiscono una casa lanciando mattoni a caso sopra un telo sul quale è disegnata la pianta del progetto, e ogni pezzo va a finire proprio dove dovrebbe?

Un’assurdità, sì… ma solo fino a quando non ci prenderemo la briga di allargare i nostri orizzonti.

Francesco Pandolfi Balbi
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