Non ti tira più? Fatti uno spezzatino di cane scuoiato vivo!

Accade in oriente, ma sembra che i cani li infilino anche nel nostro piatto

Anno di pubblicazione: 2000 – © di Francesco Pandolfi Balbi
Nessuna responsabilità è da attribuirsi a "Dentro la Notizia" per la veridicità dei testi che sono stati prelevati in Internet, o per l'operato dei soggetti indicati.

Sconvolgente, ma non così estraneo a noi il caso delle Filippine e della Corea, dove so che usano anche riunirsi intorno a un tavolo dal quale sbuca la testolina di una scimmietta viva.

Cosa ci fanno? Ma che domande! Con un martelletto le aprono la testa e le mangiano il cervello, lentamente, per farla vivere fino alla fine.

Non ci credi? Recupera una copia del film "Dolce e selvaggio" e vedrai.

Ma, come dicevo, anche noi non siamo del tutto estranei a simili pratiche, anche se la nostra motivazione è ancora quella che rende il popolo italiano famoso in tutto il mondo… cioè quella di fregare il prossimo.

Eh, sì! Non so se la cosa sia vera, ma pare che la carne di San Bernardo abbia un sapore molto simile a quella di cinghiale, e sembra anche che in Umbria, proprio nell'occasione di una famosa sagra del cinghiale, i bei cagnoloni spariscano inspiegabilmente dalle zone limitrofe.

Strana coincidenza, dicono, tanto da azzardare l'ipotesi che gli organizzatori abbiano un furgoncino attrezzato per i "prelievi" da recinti e giardini, solo per dilettare i nostri reali palati.

Va be'… la pianto qui, ma eccoti un estratto del messaggio spedito da una mailing list nella mia mailbox.

""In Corea e nelle Filippine – se non anche in altri paesi del mondo – è diffusa la pratica di scuoiare vivi i cani, affinché quei poveri corpicini si riempiano di adrenalina, che quegli uomini, mangiandola, ritengono giovi alla loro virilità.

"Gli mettono la museruola per evitare che abbai o morda durante un viaggio che è spietatamente crudele dall'inizio alla fine. Ma quando sarà il suo turno di morire, sono sicuro che questo cane griderà." Queste sono le parole di chi è andato nelle Filippine, per rendersi conto di cio' che succede al "miglior amico del mondo", per ottenere la carne utilizzata per una costosa pietanza chiamata "pulutan".

Non c'e' bisogno di cercare: basta andare nei mercati, all'aperto, per rendersi conto delle torture a cui i cani vengono sottoposti, per sentirsi gelare il sangue sentendo le urla dei cani terrorizzati.

E nonostante l'approvazione di una legge che rende illegale il trasporto di cani da macellare nella metropolitana di Manila, determinando la chiusura di molti mercati, purtroppo, alcuni avidi trafficanti di cani si sono trasferiti rapidamente in altre città a nord di Manila per aprire nuovi negozi dove i cani vengono ancora torturati e uccisi. Questi trafficanti di cani senza cuore rubano i cani dalle strade e dai tranquilli cortili dei villaggi filippini.

Solitamente mettono loro una museruola e li legano per facilitarne il trasporto, per poi introdurli a forza in 10 o 15 per volta in gabbie di un solo metro quadro. Molti cani muoiono già durante il tragitto, prima di giungere al mercato. I crudeli commercianti ridono mentre li prendono a calci o li trascinano in giro, issandoli con violenza sui lati del camion, sbattendoli contro il pavimento, e lanciandoli su un cumulo di animali che si dibattono.

Una volta arrivati nei mercati, i cani giacciono dappertutto… con le zampe anteriori costrette dietro la schiena, quelle posteriori legate, le bocche chiuse con lattine dai margini irregolari o con corde grezze. Vengono lasciati sotto il sole accecante, e il calore soffocante è reso ancora peggiore dai fuochi accesi in bidoni vicini, dove poi vengono "cucinati" davanti agli occhi dei loro indifesi compagni. Esiste un'organizzazione internazionale che lavora per porre fine a questa crudeltà nelle Filippine, l'IFAW, che continua a fare pressione per l'approvazione da parte del Senato della Legge Filippina 504 per la Protezione degli Animali ma, purtroppo, la sua accettazione è stata ritardata in considerazione di pressanti interessi: le calamità naturali, gli sconvolgimenti politici e la povertà che affliggono le Filippine, rende molto difficile far sì che il governo si occupi delle necessità degli animali quando anche gli esseri umani hanno problemi. Ci auguriamo che la raccolta di firme sensibilizzi il Governo delle Filippine a velocizzare l'approvazione della legge 504.""

Francesco Pandolfi Balbi
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